Un week end con gli occhi di un'Amica di Anna Michelotti

Il 17 e 18 settembre 2016 si è svolto l'incontro biennale degli Amici di Anna Michelotti presso la Casa Madre di Torino. Sono stata invitata dalle Piccole Serve e ho accettato di passare questi due giorni in compagnia di tutti coloro che - come me - condividono il carisma della Madre Anna, passando un po' di tempo soprattutto con gli anziani soli del mio quartiere Pigneto, dove abito a Roma. Personalmente, ho conosciuto le Piccole Serve proprio grazie alla loro santa e silenziosa presenza nelle vie del mio quartiere, dove si spendono quotidianamente per portare sempre conforto, cure e aiuto alle persone e agli anziani malati. Sono tutte giovanissime e sempre sorridenti: la Madre Superiora, Sr. Marie Jeanne, è anche una mia coetanea, e per me rappresenta davvero una persona a cui guardare e riferirmi nei momenti difficili della mia vita! Perché tutte queste suore sono lontane dal loro paese e dagli affetti più cari, e hanno deciso di seguire la loro vocazione che le ha portate così distanti...

La decisione di andare a Torino è stata assolutamente rapida e decisa! Penso che sia importante partecipare a incontri come questo, perché finalmente si ha la possibilità di conoscere questa "grande famiglia allargata" che agisce sotto un unico nome, e ri-conoscersi anche negli amici delle altre città di Italia, con la certezza di vivere le stesse intense emozioni, scambiarsi le impressioni, fare il punto del lavoro e delle riflessioni svolte in ogni singola comunità.

Il week end organizzato dal gruppo di Roma è stato inoltre allietato dalla decisione di partire la mattina presto di sabato e di spendere tutta la giornata in pellegrinaggio sulle orme torinesi della Beata Anna.

Siamo partiti prestissimo: alle 6.00 io, Sr. Marie Jeanne e un nutrito gruppo di Amici di Anna di Roma abbiamo affrontato un comodissimo viaggio sul Frecciargento Roma-Torino... davvero rapidissimo. Perché siamo arrivati a Torino alle 10:00 e abbiamo iniziato il nostro itinerario a piedi.

La prima tappa è stata la Chiesa di Santa Maria di Piazza dove la Madre Anna ha emesso i suoi primi voti. L'Arcivescovo Gastaldi, al principio del 1874, accordò a una giovanissima Anna e alle sue prime discepole la possibilità di vestire l'abito religioso in questa chiesa al centro di Torino: nasceva l'Istituto delle Piccole Serve del S. Cuore di Gesù che oltre ai tre voti ordinari prevedeva l'assistenza domiciliare gratuita agli ammalati poveri. La fondatrice prendeva il nome di Madre Giovanna Francesca in onore dei fondatori dell'Ordine della Visitazione. Nella chiesa incontriamo una gentilissima signora che riconosce l'abito di Sr. Jeanne e ricorda quando c'era ancora la casa delle Piccole Serve in via delle Orfane, sottolineando quanto fosse preziosa la loro presenza sul territorio. Davanti all'altare della Beata, preghiamo insieme il Signore affinchè il nostro incontro torinese porti i suoi frutti.

Riprendiamo il cammino e arriviamo alla Chiesa del Corpus Domini: è una bellissima chiesa barocca che si apre sulla omonima piazza. Qui la beata Anna aveva affittato un appartamento, a pochi passi dal luogo in cui nacque l'opera del Cottolengo. è facile immaginarla in preghiera con le sue Piccole Serve prima di iniziare a salire con la scopa e la macchinetta a spirito le scale delle povere case delle persone anziane e malate della città.

Al termine della visita, ci dirigiamo al Duomo: abbiamo la fortuna di sostare in preghiera davanti alla Sindone... anche se è conservata dentro un enorme altare di marmo, restiamo in silenzio e in contemplazione. Vicino al Duomo, andando verso la famosissima Piazza Castello, entriamo dentro alla Real Chiesa di San Lorenzo dove un volontario ci spiega tutta la storia della chiesa e dei giochi di luce dell'architettura.

Siamo un po' stanchi e facciamo una pausa pranzo.... Ma il pomeriggio prevede ancora due importantissime tappe. La prima è il Santuario della Consolata: nel portale si legge la scritta latina CONSOLATRIX AFFLICTORUM, ovvero "consolatrice degli afflitti" e il vero nome della chiesa è infatti santuario di Santa Maria della Consolazione. Tuttavia, è da sempre nota come "Consolata", invece del più corretto "Consolatrice": quasi fosse Maria ad esserlo e non Lei la consolatrice! Questo è uno dei santuari più famosi del nord Italia. Ma prima di arrivare al santuario, passiamo davanti al fabbricato in Via delle Orfane che era l'istituto delle suore Visitandine: proprio qui, durante un corso di santi esercizi spirituali, la Madre Anna redisse la regola dell'istituto delle Piccole Serve. Oggi è diventato la loro seconda comunità per poter raggiungere facilmente i malati e i poveri e soddisfare in modo più efficiente le loro esigenze.

Al termine della visita, ci dirigiamo alla basilica situata nel centro di Torino e vicino all'imponente complesso del Cottolengo: Santa Maria Ausiliatrice. Questa chiesa è un bel esempio di architettura religiosa del diciannovesimo secolo, molto adornata e ricca di decorazioni. Ma quello che più è importante è che al suo interno si trovano la tombe di alcuni santi. La più nota è quella di san Giovanni Bosco (per tutti don Bosco), prete che ha dedicato la sua vita all'educazione dei giovani. La Madre Anna Michelotti è morta il giorno dopo Giovanni Bosco, e pare che la Beata alla notizia della morte di don Bosco abbia pronunciato le parole (profetiche) "Oggi a te, domani a me".

Abbiamo concluso così la visita ai luoghi torinesi di madre Anna: eppure Sr. Marie Jeanne ci consiglia di fare un ultimo sforzo e ripercorrere a piedi il tratto di strada che la Madre e le sue sorelle facevano ogni giorno per raggiungere il centro di Torino dalla nuova casa di Valsalice che erano riuscite ad acquistare in Viale Catone (sede tutt'ora della Casa Generalizia). Il percorso è ripido e solitario e ci introduce in un'atmosfera più raccolta e silenziosa.

L'ospitalità in Casa Madre è sempre magnifica: la Madre Superiora Carmelina ci accoglie a braccia aperte. Abbiamo il tempo di riposare e fare una bella doccia calda prima di scendere a cena con tutte le Piccole Serve. Siamo il primo gruppo ad essere arrivato la sera prima perché siamo i più distanti. Sr. Marie Jeanne conduce nella casa per una piccola visita guidata e al termine di una giornata così intensa possiamo anche sostare nella stanza in cui Madre Anna si è spenta l'1 febbraio 1888. Sappiamo che poche ore prima della morte permise, cedendo alle ripetute insistenze delle suore, di farsi fotografare. Colei che per tutta la vita, dimentica di se stessa, aveva servito i più indifesi, fu sepolta, con ai fianchi il cingolo francescano, in una poverissima bara, nella terra bagnata dalla pioggia di un piccolo cimitero. "Il chicco di grano" era morto ma una luce di amore avrebbe continuato a brillare attraverso le sue figlie, oggi attive anche in terra di missione.

Il giorno seguente, domenica 18 settembre, dopo colazione iniziano ad arrivare tutti i gruppi degli Amici di Anna: da Bergamo, Vercelli, Casatenovo.. siamo davvero tanti!

Ci raduniamo tutti in chiesa e ci mettiamo sotto la protezione della beata Anna affinchè questa giornata sia santa e proficua: Madre Carmelina dà il benvenuto a tutti noi e siamo pronti ad iniziare i lavori.

Nel salone della casa Padre Angelo Capuano, degli Oblati di Maria Immacolata, ci introduce all'argomento del nostro incontro: "Laici e Consacrati, evangelizzare insieme!". è già molto significativo che padre Angelo abbia fortemente voluto - nella brochure dell'incontro - un'immagine di una suora e un laico che vanno a braccetto. In effetti non dobbiamo sentirci separati in questa missione: i laici e i consacati trovano nel Battesimo quella forza e quell'unità che Gesù ci ha portato.

Le parole che usa sono semplici e chiare, e riecheggiano anche papa Francesco. La frase da cui si parte è: < ...e li inviò due a due > (Lc 10,1)

Dobbiamo sentirci "inviati" in una periferia che non è solo fisica, ma è anche spirituale, di tante persone che nella malattia e nella solitudine hanno perso la speranza di andare avanti. Essere inviati significa "guardare" prima di agire: conoscere l'Altro e capire realmente quali sono le sue necessità! Essere inviati significa pregare: sapere che non siamo soli, che lo Spirito agisce in noi se siamo umili nel ricercare il Suo aiuto, se siamo umili di cuore come Gesù. Essere inviati significa incontrare le necessità del nostro vicino, sapendo che sono i poveri i privilegiati! E restare vicino è lo sprono a "fermarsi" e trovare la capacità e la forza di sapere condividere la quotidianità senza la fretta di passare oltre... Cosa molto difficile nella società di oggi, dove l'imperativo è di essere veloci e sbrigativi per poter restare dietro alla miriade di input che ci investono! Invece, ribadisce padre Angelo, il fermarsi è il dono di chi capisce che stare con la gente, condividere la loro vita, parlare la loro lingua, costruire rapporti veri, con gratuità, è l'unico modo di costruire la comunità! Essere inviati è anche capire che il cuore della missione è l'annuncio: dobbiamo rendere presente, attraverso il nostro operato, la Persona che alimenta e nutre la nostra azione e avere la forza e il coraggio di parlare di Lui anche in contesti in cui, oggigiorno, la presenza di Dio è sempre meno invocata. Essere inviati infine significa tornare per poter guardare i frutti e confrontarsi, e il saper ringraziare Colui che si serve di noi "piccoli" per annunciare qualcosa di grande: il Regno.

Padre Angelo usa spesso le parole di papa Francesco, che ha sempre una preferenza nel parlare dei poveri, proprio come s. Francesco di Assisi.

Al termine dell'intervento di padre Angelo, rimangono pochi minuti per una pausa, e poi ancora - attraverso le domande di noi "amici di Anna" - il relatore viene stimolato a parlare dei nostri tempi, dominati dall'ansia delle comunicazioni e dalla scomparsa del senso della sacralità.

Ma si sta avvicinando l'ora della Santa Messa: celebrare insieme l'Eucarestia è un dono grande per poter ringraziare Dio della bellissima giornata che stiamo vivendo.

Il pranzo comunitario viene servito nella grandissima sala al piano terra, e finalmente abbiamo anche il modo di poter fraternizzare tra di noi! Io sono capitata vicino ai signori del gruppo di Vercelli con cui parliamo della Via Francigena che passa proprio per la loro città.

L'incontro termina, dopo pranzo, con la presentazione dell'operato dei diversi gruppi degli amici di Anna: personalmente, vengo invitata da Sr. Marie Jeanne a parlare dell'attività del nostro gruppo di Roma ed è davvero un onore poter essere portavoce di due anni di incontri! Sono orgogliosa di poter informare le Piccole Serve e gli Amici che la piccola comunità di Roma ha portato avanti sempre con costanza e gioia l'incontro mensile con Padre Luigi Canesso, bravissimo padre scalabriniano che conduce i nostri incontri, e che abbiamo anche vissuto una preghiera comune alla basilica di Santa Maria Maggiore per il passaggio della Porta Santa in occasione del Giubileo della Misericordia.

Ma il tempo stringe e noi "romani" dobbiamo ripartire per riprendere un treno dalla stazione di Torino Porta Nuova: salutare le Piccole Serve e tutti gli Amici di Anna è sempre un grande dispiacere, ma sono certa che nella preghiera siamo tutti uniti, laici e consacrati, e che la missione della Beata Anna animerà anche l'anno che si sta aprendo! E soprattutto siamo certi di rivederci tutti qui, alla Casa Madre, tra due anni, con nuovi stimoli e nuove energie, sperando che la Madre Anna ci sorvegli con gioia e ci dia l'entusiasmo di far rivivere nelle nostre strade, e nelle nostre realtà quotidiane, il suo stesso carisma.

Silvia Giuliano
Roma

Mahabo

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